Gli studenti del Vasari con l’Avo portano libri in corsia al Serristori
Data pubblicazione
11/02/2014 11:37:45
Dalla loro parte hanno il fatto di essere giovani. Ma più che altro sempre con un sorriso sulle labbra. Sono gli allievi dell’istituto Vasari di Figline Valdarno che in questi giorni stanno ricominciando a tornare all’ospedale Serristori, insieme alle volontarie dell’Avo Maria e Giovanna, a portare un libro da leggere a chi è ricoverato in corsia. Il progetto si chiama “Pillole di saggezza” ed è un’iniziativa della sezione locale dell’Associazione volontari ospedalieri d’intesa con l’Azienda sanitaria di Firenze da una parte e l’istituto Vasari dall’altra. Tanti giovani insieme ad offrire un sorriso e un libro per star bene in ospedale. Ai volontari veterani del servizio che da ben tre anni garantiscono questo servizio di prestito libri al letto del paziente, si aggiungono sempre altri giovani, volti nuovi, che in molti casi non hanno raggiunto nemmeno i diciotto anni. Accompagnati dai volontari più esperti si mettono in giro per l’ospedale seguendo tre scrupolose regole: primo “lavarsi le mani”, secondo “mettere il camice”, terzo presentarsi sempre con un sorriso. Il progetto mira ad alleggerire e rendere migliore e più serena la permanenza in ospedale, ed ha come valore aggiunto il fatto di essere svolto da giovani, che così hanno modo di vedere da vicino l’ambito ospedaliero. Peraltro gli incontri con gli operatori sanitari sono un’efficace lezione dal vivo sulle professioni che si svolgono in sanità ed hanno quindi anche un ruolo di orientamento al lavoro, oltre che di concreta occasione di arricchimento umano e morale. Il carrello delle offerte, dono del Calcit, anche quest’anno ha tante nuove pubblicazioni e il materiale multimediale in prestito che si affianca ai libri con Dvd lettori, audiolibri vede anche tablet offerti dal Comune di Figline Valdarno. Il tasso di prestito libri in ospedale è elevatissimo ed è un segno importante se paragonato alle stime sulla lettura in italia che sono molto basse. A dare il senso del valore di questa esperienza le parole di una ragazza che aveva fatto la volontaria lo scorso anno: «A volte bisogna star male per capire e cercare nuove vie per star bene. Come sostiene Daniel Pennac il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere».
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